venerdì 28 ottobre 2011

DILIBERTO: La sfida è quella di essere un ponte tra le vecchie e le nuove generazioni.

Il legame tra lavoratori vecchi e giovani sarà al centro dell’attenzione del Partito dei Comunisti Italiani, unendo coloro che hanno vissuto la grande storia del PCI alla nuove generazioni, afflitte dal precariato e desiderose di colmare le disuguaglianze sociali.  
Il Partito dei Comunisti Italiani ha superato anni difficili, sono passati  3 anni dall’ultimo Congresso a seguito del disastro elettorale, e oggi conta oltre 20.000 iscritti di cui il 30% sono giovani sotto i 30 anni.
Ha un peso modesto ma non insignificante e intende essere una forza politica che rappresenti il popolo italiano, che ha alzato la testa e ha manifestato il suo dissenso contro i danni del capitalismo e dell’attuale governo.
Il congresso nazionale vuole essere l’occasione per ragionare sul futuro. La situazione è disastrosa ma ci sono dei segnali che danno speranza, in primo luogo i giovani ma anche i movimenti delle donne e dei lavoratori.
Manca in Italia un partito che dia rappresentanza e voce ai movimenti, variegati, ma che hanno bisogno di un progetto comune.
Il Partito dei Comunisti Italiani vuole essere fare sintesi di questi movimenti, vuole riconquistare la fiducia dei lavoratori e tornare a rappresentarli, facendoci percepire come interlocutore  affidabile  e influente:
Il PDCI si pone come obiettivi primari quelli di:
1) contribuire alla sconfitta delle destre in Italia,
2) difendere la costituzione, la democrazia e la divisione dei poteri
3) uguaglianza davanti alla legge
4) cancellare la dilagante corruzione
Il PDCI è consapevole che non ci sono le condizioni per un accordo organico su tutti i punti con il Centro-Sinistra; la via che propone è più seria e praticabile: negoziare quanto prima possibile, con il Centro-Sinistra, alla luce del sole, alcuni temi programmatici che siano chiari, fattibili, comprensibili a tutti i cittadini italiani.
In modo particolare sono 3 le questioni principali su cui puntare:
a) il lavoro e il ruolo del pubblico nell’economia e nei  servizi sociali pubblici,
b) la scuola pubblica e l’intera filiera dei saperi, il rilancio dell’istruzione, i massicci investimenti sulle strutture e sulle docenze
c) il fisco, la lotta all’evasione fiscale, che sta diventando un problema democratico non solo economico, servono misure vere, imposta patrimoniale progressiva.
Il PDCI punta ad una reciproca affidabilità con il centro-sinistra e propone una riunificazione dei partiti di Sinistra in modo particolare con il Partito di Rifondazione Comunista, ma anche trovando punti di congiunzione forti con SEL.
Il PDCI è a disposizione per ricostruire un unico Partito Comunista in Italia. La Federazione della Sinistra funzionerebbe assai meglio con la presenza di un unico partito comunista. Il PDCI è superabile in avanti se altri avranno il coraggio di fare altrettanto.
Il 6° Congresso Nazionale ha il compito di dare nuovo slancio al partito e propone un serio e profondo rinnovamento del gruppo dirigente del partito, a favore dei giovani comunisti che sono cresciuti con il partito, e attento ad interpretare al meglio le nuove necessità dei lavoratori.

Nessun commento:

Posta un commento