lunedì 17 dicembre 2012

21 DICEMBRE - IO CI STO! NASCE UNA NUOVA AGGREGAZIONE DI SINISTRA!


Il giorno 21 dicembre a Roma presso il teatro Capranica in piazza Capranica, 101, alle 17.30 è convocata l’assemblea: “Io ci sto”.
L’assemblea verrà aperta da Antonio Ingroia, che sarà appositamente di ritorno dal Guatemala.
Ingroia è il primo firmatario del Manifesto “Io ci sto”, insieme ai Sindaci di Palermo, Leoluca Orlando e di Napoli, Luigi de Magistris, in rappresentanza del Comitato promotore.
Tale appuntamento è sostenuto dal seguente Manifesto politico:

MANIFESTO PER LA CONVOCAZIONE DELL’EVENTO
DEL 21 DICEMBRE A ROMA AL TEATRO CAPRANICA – ORE 17.30
“IO CI STO”
- I promotori sono espressione della società civile e della politica pulita che vuole costruire un’alternativa di governo al berlusconismo e alle scelte liberiste: economiche, sociali e culturali del governo Monti.
- L’alternativa di governo si costruisce con una forza riformista che ha il coraggio di un proprio progetto per uscire dalla crisi e rilanciare l’Italia finalmente liberata dalle mafie e dalla corruzione.
- Abbiamo come riferimento imprescindibile la Costituzione Repubblicana, a partire dall’art. 1 secondo cui il lavoro deve essere al centro delle scelte economiche. Per noi l’Unione Europea deve diventare autonoma dai poteri finanziari con organismi istituzionali eletti dai popoli ed è fondamentale il cambiamento della Casta politica e burocratica italiana mentre lo sviluppo del mezzogiorno è l’unica scelta per unificare il Paese.

1) Vogliamo che la legalità e la solidarietà siano il cemento per la ricostruzione del Paese
2) Vogliamo uno Stato laico, che assuma i diritti della persona e la differenza di genere come un’occasione per crescere
3) Vogliamo una scuola pubblica che abbia sia per gli insegnanti che per gli studenti il criterio del merito, con l’università e la ricerca scientifica pubbliche non sottoposte al potere economico dei privati e una sanità pubblica con al centro il paziente, la prevenzione e il riconoscimento professionale del personale medico e infermieristico
4) Vogliamo una politica antimafia nuova che abbia come obiettivo ultimo non solo il contenimento, ma l'eliminazione della mafia, e la colpisca nella sua struttura finanziaria e nelle sue relazioni con gli altri poteri, a cominciare dal potere politico
5) Vogliamo che lo sviluppo economico rispetti l’ambiente, la vita delle persone, i diritti dei lavoratori e la salute dei cittadini e la scelta della pace e del disarmo sia la strada per dare significato alla parola “futuro”. Vogliamo che la cultura sia il motore della rinascita del Paese.
6) Vogliamo che gli imprenditori possano sviluppare progetti, ricerca e prodotti senza essere soffocati dalla finanza, dalla burocrazia e dalle tasse
7) Vogliamo la democrazia nei luoghi di lavoro e ripristinare il diritto al reintegro sul posto se una sentenza giudica illegittimo il licenziamento
8) Vogliamo che i partiti escano da tutti i consigli di amministrazione, a partire dalla RAI e dagli enti pubblici e che l’informazione non sia soggetta a bavagli
9) Vogliamo selezionare i candidati alle prossime elezioni con il criterio della competenza, del merito e del cambiamento
10) Vogliamo che la questione morale aperta in Italia diventi una pratica comune, mentre ci vogliono regole per l’incandidabilità dei condannati e di chi è rinviato a giudizio per reati gravi, finanziari e contro la pubblica amministrazione. Vogliamo ripristinare il falso in bilancio e una vera legge contro il conflitto di interessi

Queste 10 ragioni sono la guida per un serio governo riformista e democratico.
Per realizzare i dieci obiettivi del “Manifesto” si decide di aprire il confronto con i movimenti e le forze democratiche del Paese

mercoledì 5 dicembre 2012

Il PdCI Luzzi contro Poste Italiane: pronta petizione popolare per l'ufficio postale di Timparello



ESPOSTO CONTRO LA CHIUSURA DELL’UFFICIO POSTALE
SITO IN LOCALITA’ TIMPARELLO DI LUZZI (CS)


Al Presidente Poste Italiane Spa
All’ A.D. e D.G. Poste Italiane Spa
Al Ministro - Ministero dello Sviluppo Economico - Comunicazione





OGGETTO: CHIUSURA UFFICIO POSTALE TIMPARELLO DI LUZZI (CS)

Il Partito dei Comunisti Italiani – Sezione di Luzzi, nonché i sottoscritti firmatari, Pietro Ciardullo (Segretario della sezione Locale), Simonvincenzo De Marco (Vice Segretario Sezione locale e responsabile zonale), Camillo Borchetta (Consigliere di maggioranza PdCI al Comune di Luzzi e Consigliere PdCI in seno alla Comunità Montana “Destra Crati”),  Eligio Pepe, Patrizio Pucci, Francesco Montalto, Giacomo Middea, Valentino Zicaro, Franco Acri, Mattia Tutolo, Luca Mario Assunto in qualità di dirigenti locali del partito dei Comunisti Italiani, con la presente esponiamo quanto segue:
Il comune di Luzzi è costituito da un territorio la cui residenzialità è distribuita su numerose località e frazioni periferiche; la contrada Timparello, dove è situato l’ufficio postale incluso nella politica di razionalizzazione di Poste Italiane, raccoglie un bacino di utenti molto numeroso (l’intera zona montana) composto in gran misura da anziani.
La scelta di Poste Italiane di sopprimere l’ufficio postale di Timparello provocherebbe un danno inqualificabile a tutta la zona montana, con un’ulteriore riduzione dei servizi al cittadino nelle zone periferiche e con notevoli disagi ed una forte incidenza sulla qualità della vita della popolazione ivi residente. Per contrastare il fenomeno dello “spopolamento” è necessario creare le condizioni affinché vengano garantiti i servizi essenziali alle persone e, che tra questi, la presenza efficiente è indispensabile per evitare l’isolamento di queste zone che rappresentano un valore e una risorsa per l’intera comunità luzzese. L’ufficio postale di Timparello è da sempre stato un importante punto di riferimento per il paese, svolgendo da sempre un ruolo sociale oltre che economico, fondamentale soprattutto per le fasce più deboli (in particolare le persone anziane) fortemente penalizzate anche da difficoltà di spostamento verso il centro del paese. 
Abbiamo appreso, sconcertati ed allibiti, della decisione di Poste Italiane di chiudere, in maniera definitiva, l’ufficio postale di Timparello.
Questa scellerata decisione, dettata a nostro avviso non da un serio riassetto della rete postale e da un taglio agli sprechi ed agli uffici improduttivi, cioè con scarso afflusso di utenza, ma da una logica indiscriminata, più “mercantile” che attenta all'esatta e puntuale erogazione di quello che, nonostante le ripetute privatizzazioni, rimane e rimarrà sempre un pubblico servizio alla collettività: infatti le politiche di riassetto degli uffici postali, in questi anni, hanno teso più a sovraccaricare gli uffici esistenti, in barba a quelle che dovrebbero essere le tutele dei dipendenti e dei lavoratori e del settore, in nome di un presunto “risparmio”dei costi e maggiore incameramento di guadagni ed utili.
Vittima di questa scriteriata decisione di Poste Italiane sarà anche la popolazione montana di Luzzi, dove alle persone anziane e ai ceti popolari più deboli, con la soppressione dell’ufficio postale di Timparello, verrà negata l’esigibilità di un diritto fondamentale di cittadinanza.
Tanto esposto, i sottoscritti nel segnalare tale situazioni, allegheranno alla presente le firme raccolte attraverso la petizione popolare contro la chiusura del suddetto ufficio postale, riservandosi, nel caso questo tentativo risulti vano, il diritto di un’eventuale querela nei confronti di Poste Italiane per il reato di interruzione di pubblico servizio e/o pubblica utilità, costituendoci parte civile.

Scarica il modulo della petizione qui sotto e aiutaci a raccogliere le firme
https://docs.google.com/file/d/0B9lp9JzuGfYoZUFtVzlseXVIeTA/edit