ESPOSTO CONTRO LA CHIUSURA DELL’UFFICIO POSTALE
SITO IN LOCALITA’ TIMPARELLO DI LUZZI
(CS)
All’ A.D. e D.G. Poste Italiane Spa
Al Ministro - Ministero dello Sviluppo Economico - Comunicazione
OGGETTO: CHIUSURA UFFICIO POSTALE TIMPARELLO DI LUZZI (CS)
Il Partito dei Comunisti Italiani – Sezione di Luzzi, nonché i sottoscritti firmatari, Pietro Ciardullo (Segretario della sezione Locale), Simonvincenzo De Marco (Vice Segretario Sezione locale e responsabile zonale), Camillo Borchetta (Consigliere di maggioranza PdCI al Comune di Luzzi e Consigliere PdCI in seno alla Comunità Montana “Destra Crati”), Eligio Pepe, Patrizio Pucci, Francesco Montalto, Giacomo Middea, Valentino Zicaro, Franco Acri, Mattia Tutolo, Luca Mario Assunto in qualità di dirigenti locali del partito dei Comunisti Italiani, con la presente esponiamo quanto segue:
Il comune di Luzzi è
costituito da un territorio la cui residenzialità è distribuita su numerose
località e frazioni periferiche; la contrada Timparello, dove è situato
l’ufficio postale incluso nella politica di razionalizzazione di Poste
Italiane, raccoglie un bacino di utenti molto numeroso (l’intera zona montana) composto in gran misura da anziani.
La scelta di Poste Italiane
di sopprimere l’ufficio postale di Timparello provocherebbe un danno
inqualificabile a tutta la zona montana, con un’ulteriore riduzione dei servizi
al cittadino nelle zone periferiche e con notevoli disagi ed una forte
incidenza sulla qualità della vita della popolazione ivi residente. Per
contrastare il fenomeno dello “spopolamento” è necessario creare le condizioni
affinché vengano garantiti i servizi essenziali alle persone e, che tra questi,
la presenza efficiente è indispensabile per evitare l’isolamento di queste zone
che rappresentano un valore e una risorsa per l’intera comunità luzzese.
L’ufficio postale di Timparello è da sempre stato un importante punto di
riferimento per il paese, svolgendo da sempre un ruolo sociale oltre che
economico, fondamentale soprattutto per le fasce più deboli (in particolare le
persone anziane) fortemente penalizzate anche da difficoltà di spostamento
verso il centro del paese.
Abbiamo appreso, sconcertati
ed allibiti, della decisione di Poste Italiane di chiudere, in maniera
definitiva, l’ufficio postale di Timparello.
Questa scellerata decisione, dettata a nostro avviso non da un serio riassetto della rete postale e da un taglio agli sprechi ed agli uffici improduttivi, cioè con scarso afflusso di utenza, ma da una logica indiscriminata, più “mercantile” che attenta all'esatta e puntuale erogazione di quello che, nonostante le ripetute privatizzazioni, rimane e rimarrà sempre un pubblico servizio alla collettività: infatti le politiche di riassetto degli uffici postali, in questi anni, hanno teso più a sovraccaricare gli uffici esistenti, in barba a quelle che dovrebbero essere le tutele dei dipendenti e dei lavoratori e del settore, in nome di un presunto “risparmio”dei costi e maggiore incameramento di guadagni ed utili.
Questa scellerata decisione, dettata a nostro avviso non da un serio riassetto della rete postale e da un taglio agli sprechi ed agli uffici improduttivi, cioè con scarso afflusso di utenza, ma da una logica indiscriminata, più “mercantile” che attenta all'esatta e puntuale erogazione di quello che, nonostante le ripetute privatizzazioni, rimane e rimarrà sempre un pubblico servizio alla collettività: infatti le politiche di riassetto degli uffici postali, in questi anni, hanno teso più a sovraccaricare gli uffici esistenti, in barba a quelle che dovrebbero essere le tutele dei dipendenti e dei lavoratori e del settore, in nome di un presunto “risparmio”dei costi e maggiore incameramento di guadagni ed utili.
Vittima di questa scriteriata
decisione di Poste Italiane sarà anche la popolazione montana di Luzzi, dove
alle persone anziane e ai ceti popolari più deboli, con la soppressione
dell’ufficio postale di Timparello, verrà negata l’esigibilità di un diritto
fondamentale di cittadinanza.
Tanto esposto, i sottoscritti
nel segnalare tale situazioni, allegheranno alla presente le firme raccolte
attraverso la petizione popolare contro la chiusura del suddetto ufficio
postale, riservandosi, nel caso questo tentativo risulti vano, il diritto di un’eventuale
querela nei confronti di Poste Italiane per il reato di interruzione di pubblico
servizio e/o pubblica utilità, costituendoci parte civile.
Scarica il modulo della petizione qui sotto e aiutaci a raccogliere le firme
https://docs.google.com/file/d/0B9lp9JzuGfYoZUFtVzlseXVIeTA/edit
Scarica il modulo della petizione qui sotto e aiutaci a raccogliere le firme
https://docs.google.com/file/d/0B9lp9JzuGfYoZUFtVzlseXVIeTA/edit
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