lunedì 17 dicembre 2012

21 DICEMBRE - IO CI STO! NASCE UNA NUOVA AGGREGAZIONE DI SINISTRA!


Il giorno 21 dicembre a Roma presso il teatro Capranica in piazza Capranica, 101, alle 17.30 è convocata l’assemblea: “Io ci sto”.
L’assemblea verrà aperta da Antonio Ingroia, che sarà appositamente di ritorno dal Guatemala.
Ingroia è il primo firmatario del Manifesto “Io ci sto”, insieme ai Sindaci di Palermo, Leoluca Orlando e di Napoli, Luigi de Magistris, in rappresentanza del Comitato promotore.
Tale appuntamento è sostenuto dal seguente Manifesto politico:

MANIFESTO PER LA CONVOCAZIONE DELL’EVENTO
DEL 21 DICEMBRE A ROMA AL TEATRO CAPRANICA – ORE 17.30
“IO CI STO”
- I promotori sono espressione della società civile e della politica pulita che vuole costruire un’alternativa di governo al berlusconismo e alle scelte liberiste: economiche, sociali e culturali del governo Monti.
- L’alternativa di governo si costruisce con una forza riformista che ha il coraggio di un proprio progetto per uscire dalla crisi e rilanciare l’Italia finalmente liberata dalle mafie e dalla corruzione.
- Abbiamo come riferimento imprescindibile la Costituzione Repubblicana, a partire dall’art. 1 secondo cui il lavoro deve essere al centro delle scelte economiche. Per noi l’Unione Europea deve diventare autonoma dai poteri finanziari con organismi istituzionali eletti dai popoli ed è fondamentale il cambiamento della Casta politica e burocratica italiana mentre lo sviluppo del mezzogiorno è l’unica scelta per unificare il Paese.

1) Vogliamo che la legalità e la solidarietà siano il cemento per la ricostruzione del Paese
2) Vogliamo uno Stato laico, che assuma i diritti della persona e la differenza di genere come un’occasione per crescere
3) Vogliamo una scuola pubblica che abbia sia per gli insegnanti che per gli studenti il criterio del merito, con l’università e la ricerca scientifica pubbliche non sottoposte al potere economico dei privati e una sanità pubblica con al centro il paziente, la prevenzione e il riconoscimento professionale del personale medico e infermieristico
4) Vogliamo una politica antimafia nuova che abbia come obiettivo ultimo non solo il contenimento, ma l'eliminazione della mafia, e la colpisca nella sua struttura finanziaria e nelle sue relazioni con gli altri poteri, a cominciare dal potere politico
5) Vogliamo che lo sviluppo economico rispetti l’ambiente, la vita delle persone, i diritti dei lavoratori e la salute dei cittadini e la scelta della pace e del disarmo sia la strada per dare significato alla parola “futuro”. Vogliamo che la cultura sia il motore della rinascita del Paese.
6) Vogliamo che gli imprenditori possano sviluppare progetti, ricerca e prodotti senza essere soffocati dalla finanza, dalla burocrazia e dalle tasse
7) Vogliamo la democrazia nei luoghi di lavoro e ripristinare il diritto al reintegro sul posto se una sentenza giudica illegittimo il licenziamento
8) Vogliamo che i partiti escano da tutti i consigli di amministrazione, a partire dalla RAI e dagli enti pubblici e che l’informazione non sia soggetta a bavagli
9) Vogliamo selezionare i candidati alle prossime elezioni con il criterio della competenza, del merito e del cambiamento
10) Vogliamo che la questione morale aperta in Italia diventi una pratica comune, mentre ci vogliono regole per l’incandidabilità dei condannati e di chi è rinviato a giudizio per reati gravi, finanziari e contro la pubblica amministrazione. Vogliamo ripristinare il falso in bilancio e una vera legge contro il conflitto di interessi

Queste 10 ragioni sono la guida per un serio governo riformista e democratico.
Per realizzare i dieci obiettivi del “Manifesto” si decide di aprire il confronto con i movimenti e le forze democratiche del Paese

mercoledì 5 dicembre 2012

Il PdCI Luzzi contro Poste Italiane: pronta petizione popolare per l'ufficio postale di Timparello



ESPOSTO CONTRO LA CHIUSURA DELL’UFFICIO POSTALE
SITO IN LOCALITA’ TIMPARELLO DI LUZZI (CS)


Al Presidente Poste Italiane Spa
All’ A.D. e D.G. Poste Italiane Spa
Al Ministro - Ministero dello Sviluppo Economico - Comunicazione





OGGETTO: CHIUSURA UFFICIO POSTALE TIMPARELLO DI LUZZI (CS)

Il Partito dei Comunisti Italiani – Sezione di Luzzi, nonché i sottoscritti firmatari, Pietro Ciardullo (Segretario della sezione Locale), Simonvincenzo De Marco (Vice Segretario Sezione locale e responsabile zonale), Camillo Borchetta (Consigliere di maggioranza PdCI al Comune di Luzzi e Consigliere PdCI in seno alla Comunità Montana “Destra Crati”),  Eligio Pepe, Patrizio Pucci, Francesco Montalto, Giacomo Middea, Valentino Zicaro, Franco Acri, Mattia Tutolo, Luca Mario Assunto in qualità di dirigenti locali del partito dei Comunisti Italiani, con la presente esponiamo quanto segue:
Il comune di Luzzi è costituito da un territorio la cui residenzialità è distribuita su numerose località e frazioni periferiche; la contrada Timparello, dove è situato l’ufficio postale incluso nella politica di razionalizzazione di Poste Italiane, raccoglie un bacino di utenti molto numeroso (l’intera zona montana) composto in gran misura da anziani.
La scelta di Poste Italiane di sopprimere l’ufficio postale di Timparello provocherebbe un danno inqualificabile a tutta la zona montana, con un’ulteriore riduzione dei servizi al cittadino nelle zone periferiche e con notevoli disagi ed una forte incidenza sulla qualità della vita della popolazione ivi residente. Per contrastare il fenomeno dello “spopolamento” è necessario creare le condizioni affinché vengano garantiti i servizi essenziali alle persone e, che tra questi, la presenza efficiente è indispensabile per evitare l’isolamento di queste zone che rappresentano un valore e una risorsa per l’intera comunità luzzese. L’ufficio postale di Timparello è da sempre stato un importante punto di riferimento per il paese, svolgendo da sempre un ruolo sociale oltre che economico, fondamentale soprattutto per le fasce più deboli (in particolare le persone anziane) fortemente penalizzate anche da difficoltà di spostamento verso il centro del paese. 
Abbiamo appreso, sconcertati ed allibiti, della decisione di Poste Italiane di chiudere, in maniera definitiva, l’ufficio postale di Timparello.
Questa scellerata decisione, dettata a nostro avviso non da un serio riassetto della rete postale e da un taglio agli sprechi ed agli uffici improduttivi, cioè con scarso afflusso di utenza, ma da una logica indiscriminata, più “mercantile” che attenta all'esatta e puntuale erogazione di quello che, nonostante le ripetute privatizzazioni, rimane e rimarrà sempre un pubblico servizio alla collettività: infatti le politiche di riassetto degli uffici postali, in questi anni, hanno teso più a sovraccaricare gli uffici esistenti, in barba a quelle che dovrebbero essere le tutele dei dipendenti e dei lavoratori e del settore, in nome di un presunto “risparmio”dei costi e maggiore incameramento di guadagni ed utili.
Vittima di questa scriteriata decisione di Poste Italiane sarà anche la popolazione montana di Luzzi, dove alle persone anziane e ai ceti popolari più deboli, con la soppressione dell’ufficio postale di Timparello, verrà negata l’esigibilità di un diritto fondamentale di cittadinanza.
Tanto esposto, i sottoscritti nel segnalare tale situazioni, allegheranno alla presente le firme raccolte attraverso la petizione popolare contro la chiusura del suddetto ufficio postale, riservandosi, nel caso questo tentativo risulti vano, il diritto di un’eventuale querela nei confronti di Poste Italiane per il reato di interruzione di pubblico servizio e/o pubblica utilità, costituendoci parte civile.

Scarica il modulo della petizione qui sotto e aiutaci a raccogliere le firme
https://docs.google.com/file/d/0B9lp9JzuGfYoZUFtVzlseXVIeTA/edit

venerdì 30 novembre 2012

Il PdCI di Luzzi al ballottaggio con Pierluigi Bersani



La sezione locale dei Comunisti Italiani coerentemente con le decisioni della Direzione Nazionale, dopo aver sostenuto al primo turno delle primarie del Centro – Sinistra, con lealtà e convinzione,  il candidato Nichi Vendola, con gli stessi sentimenti, invita i militanti, i simpatizzanti e gli elettori a votare alla seconda tornata, in occasione del ballottaggio di Domenica 2 Dicembre, per Pierluigi Bersani, in quanto rappresenta maggiormente le politiche che stanno alla base dei nostri principi, i valori morali, la centralità del lavoro, il richiamo alla giustizia e all’equità sociale, ecc.
Il grande risultato registrato al primo turno a Luzzi dalla Sinistra (Sel, Comunisti Italiani Luzzi e Idv) che con il proprio candidato Nichi Vendola hanno ottenuto il 33% delle preferenze, con una percentuale intorno al 57,5% nel seggio di Luzzi centro, dimostra che la sinistra ha enorme spazio in questa coalizione e che può ottimizzarne le politiche e le tematiche.
I Comunisti Italiani, ritengono necessaria  la propria presenza nell’eventuale coalizione di centro-sinistra, che molto probabilmente sarà chiamata a guidare e ricostruire il paese dopo anni di politiche scellerate che ci hanno portato al collasso. Tra i due candidati in campo, domenica non avremo alcun dubbio e sceglieremo Pierluigi Bersani, che,  in questo contesto, è il vero rinnovamento rispetto al governo delle destre o dei tecnici. Con l’augurio e la certezza che anche le altre forze della Sinistra Luzzese, che con passione e collaborazione condividono insieme a noi l’esperienza amministrativa e con le quali abbiamo intrapreso un discorso politico comune, possano al più presto esprimersi in favore della candidatura di Pierluigi Bersani, come del resto è stato già fatto dalle proprie direzioni nazionali e dai rispettivi leader.

giovedì 29 novembre 2012

Onu, la Palestina diventa Stato osservatore permanente.



L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite si è espressa in maniera favorevole alla richiesta di riconoscimento della Palestina come osservatore permanente: l’Autorità Nazionale Palestinese diventa stato osservatore non membro. L’Italia, come annunciato oggi pomeriggio da Palazzo  Chigi, ha votato a favore del riconoscimento. Favorevoli 138, nove contrari e 41 astenuti.


"ESPERIENZE AFRICANE DI UN MISSIONARIO LAICO". ANTONIO CAROVILLANO RACCONTA LA SUA AFRICA SABATO 8 DICEMBRE IN UN CONVEGNO DEL PDCI DI LUZZI


Una politica riversata su stessa, nel costante impegno a guardare al proprio ombelico, è quella che attualmente fa sfoggio di sé in ogni dibattito pubblico. L'importanza di tornare a discutere di questioni concrete ci conduce dunque a voler abbandonare non solo il terreno sterile degli scontri fini a se stessi e condotti in un gergo politichese lontano dalla gente, ma ci porta a guardare a una dimensione più ampia di quella italiana, in grado di valicare i confini nazionali, per comprendere che le condizioni socio-economiche di un paese come l'Africa riguardano, oggi più di ieri, un contesto geopolitico mondiale dal quale non ci si può sottrarre, se non ammettendo di soffrire di grave miopia e forte campanilismo. È dunque nella prospettiva di un concreto ritorno alla politica sana e di larghe vedute che si inserisce il convegno che il Partito dei Comunisti Italiani ha indetto per sabato 8 dicembre, alle ore 17 presso la sala di rappresentanza del comune di Luzzi. Il convegno sarà interamente dedicato all'esperienza africana di Antonio Carovillano, medico e missionario laico della O.N.G. Medici in Africa, che sarà presente allo scopo di recare una testimonianza viva e partecipe delle condizioni in cui versa la popolazione africana e dell'aiuto concreto che si può offrire.
Dall'aspetto economico a quello della comunicazione, fino a giungere al racconto attento e sentito di Carovillano sulle vite spezzate in un'Africa ferita ma ancora viva, il dibattito ha lo scopo di mostrare quanto anche l'Italia, come del resto ognuno di noi, debba ritenersi coinvolto in queste tematiche, come parte attiva e consapevole. Si auspica dunque la partecipazione degli organi di stampa, delle televisioni locali e soprattutto di ogni cittadino che, ritenendosi interno a una comunità, quella umana, alquanto più ampia dei soli confini nazionali, desideri avere un contatto diretto con chi ha vissuto in Africa.

Praia a Mare 1 dicembre. Manifestazione regionale per le bonifiche dei terreni, fiumi e mari della Calabria



BASTA SILENZI, BASTA TUMORI, 
BASTA VITTIME DELL’AMIANTO E DEI VELENI TOSSICI, 
BASTA DISCARICHE,

SABATO 1° DICEMBRE 2012 
MANIFESTAZIONE REGIONALE PER LE BONIFICHE 
DEI TERRENI DEI FIUMI E DEI MARI DELLA CALABRIA
CONCENTRAMENTO CANCELLI MARLANE – 
PRAIA A MARE ORE 15 

PER CHIEDERE VERITÀ’ E GIUSTIZIA;
PER LE VITTIME DELLA MARLANE DI PRAIA A MARE;
PER LA BONIFICA DEI TERRENI DELLA SIBARITIDE AVVELENATI DALLA FERRITE DI ZINCO;
PER LA CITTADINANZA DI CROTONE INTOSSICATA DAI VELENI DELLA PERTUSOLA;
PER LA BONIFICA DELLA VALLE DELL’OLIVA DI AMANTEA;
PER LE BONIFICHE DEI TERRENI DI MOTTA SAN GIOVANNI, ROSSANO, CARIATI, SAN CALOGERO, CIMINA’ E TUTTE LE DISCARICHE APERTE E CHIUSE NELLE VICINANZE DI CITTADINI;
PER IL POTENZIAMENTO E L’APERTURA DI REPARTI DI ONCOLOGIA:
PER UN INDAGINE EPIDEMIOLOGICA DI TUTTI GLI ABITANTI NELLE VICINANZE DI SITI INQUINATI;
PER L’ISTITUZIONE DEL REGISTRO DEI TUMORI;
PER LA RIAPERTURA DELLE INCHIESTE SULLE NAVI DEI VELENI;

IL CORTEO ATTRAVERSERÀ’ LE VIE DI PRAIA A MARE E SI CONCLUDERÀ’ IN PIAZZA ITALIA

Con I VELENI raccontati da ULDERICO PESCE

COMITATO PER LE BONIFICHE DEI TERRENI, DEI FIUMI E DEI MARI DELLA CALABRIA 

PARCHEGGIO AUTO ED AUTOBUS DIETRO CAMPO SPORTIVO – USCITA da SS 18 Ospedale Praia a Mare - 

PER INFORMAZIONI: 3401440590 

Autobus da Cosenza partenza ore 13, rientro in serata dopo gli spettacoli, telefonare al 339.1074847

martedì 27 novembre 2012

COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO SEL, IDV, COMUNISTI ITALIANI



Il comitato cittadino luzzese #oppure Vendola esprime grande soddisfazione per l’eccellente risultato ottenuto alle primarie del Centro - Sinistra dal leader di Sinistra Ecologia Libertà, Nichi Vendola. 
La candidatura del Presidente della Regione Puglia, sostenuta da tre forze politiche dell’attuale maggioranza, Sel, Idv e Comunisti Italiani, infatti ha registrato il 33% delle preferenze totali, ulteriore segnale, se mai ce ne fosse bisogno, del peso e della forza rilevante della Sinistra luzzese. 
Di particolare risalto è il risultato raggiunto nel seggio di Luzzi - centro dove Vendola si è attestato al 57,5%.
I cittadini di Luzzi hanno riconosciuto in Nichi Vendola e nelle sue idee il segno della buona politica, della trasparenza, dell’impegno e della partecipazione che noi, come sempre, proveremo a declinare sul nostro territorio insieme a tutta l’amministrazione Comunale e a tutte le forze politiche di maggioranza sotto la sapiente guida del nostro Sindaco Manfredo Tedesco, consci di avere la possibilità di costruire qualcosa di veramente importante per il futuro di Luzzi.
Sempre in linea con questo modo di fare politica, con la stessa coerenza e coesione che ci ha portato tra i banchi della maggioranza, continueremo ad agire, per tutti i 5 anni amministrativi, nell’interesse dei cittadini Luzzesi e per il bene dell’intera comunità, specialmente in questo difficile momento economico, politico e sociale, interpretando sempre le esigenze del mondo del lavoro e della solidarietà, adottando comportamenti coraggiosi e lungimiranti e caricandoci delle responsabilità che ci competono.
Soddisfazione per la grande partecipazione democratica dei Luzzesi alle primarie: “partecipare”, in una fase in cui la politica è in soggezione nei confronti dei cittadini, in un periodo in cui il rigurgito dell’antipolitica si abbatte devastante sulle idee reali e sulle competenze di chi può realmente attuare un cambiamento nel futuro imminente, è segno di grande civiltà e cultura.
Esprimiamo, inoltre, le nostre congratulazione ai comitati a sostegno di Renzi e Bersani per le ottime affermazioni, e soprattutto un ringraziamento sentito a tutti i militanti e ai volontari che si sono prodigati per il regolare svolgimento e il buon esito di questo importante appuntamento di partecipazione democratica. 

venerdì 23 novembre 2012

Il PdCI di Luzzi con Vendola alle primarie!

DOMENICA 25 NOVEMBRE 2012
alle PRIMARIE del CENTRO - SINISTRA


                                        il PdCI di LUZZI sostiene 
                      NICHI VENDOLA

            VOTA E FAI VOTARE anche tu!

mercoledì 14 novembre 2012

Diliberto sulle primarie del CentroSinistra


Classe operaia, comunisti, elezioni


di ERMAN DOVIS, Comitato Centrale PdCI (tratto da http://www.marx21.it/index.php)

La crisi sistemica del capitalismo avanza con la sua carica distruttiva, sconvolgendo la vita quotidiana di milioni di esseri umani. Mentre crescono a dismisura i profitti delle grandi corporazioni di un migliaio di grandi famiglie monopoliste (Elkann / Krupp / Benetton / Rockefeller e soci) , si procede alla colossale distruzione di forze produttive, si fomentano nuovi conflitti scatenando criminali guerre d’aggressione, aumentano in numero spaventoso disoccupati e cassintegrati . L’esistenza di tutti diviene insopportabile. Questo sconvolgimento sociale, politico ed umano sembra riflettersi anche nei pensieri generali e nelle analisi che leggiamo. C’è chi dice che tutto nasce per colpa della finanza cattiva, chi invece cerca di sostenere che “abbiamo vissuto al di sopra delle possibilità”, chi se la prende con la corruzione e la casta, mentre altri puntano il dito contro non meglio precisati poteri forti ed oscuri, quasi demoniaci.
Nondimeno, le soluzioni che si propongono rischiano di aumentare la confusione imperante: in risposta all’evidente processo di dismissione industriale del paese, in tanti invocano l’intervento straniero e salvifico, e c’è persino chi addirittura sostiene la riconversione industriale della più grande acciaieria d’Europa in un immenso villaggio turistico. Immancabili alternativi teorizzano la decrescita.
E’ un chiacchiericcio diffuso, insistente, invasivo, soprattutto inutile e inconcludente . Ma è ovvio: l’assenza della classe operaia dal dibattito politico determina una confusione generale, che si rivela ancor più tale nel momento in cui si lascia intendere che la crescita ed il rafforzamento di una forza comunista dipenda dall’intransigenza nel rifiutare alleanze, da strategie o tattiche elettorali spregiudicate. E’ invece un passaggio secondario.
Le misure assunte dall’esecutivo Monti, riflettono una drammatica condizione che vede governi e istituzioni completamente asserviti al potere diretto delle formazioni monopolistiche, le quali da tempo hanno ormai assunto una veste multinazionale, intrecciando i loro interessi in settori diversissimi e non necessariamente merceologici.
Oggi il modo di produzione capitalistico è di carattere monopolistico/finanziario, e l’attuale fase mostra senza possibilità di smentita una condizione di sussunzione dello stato al potere monopolistico, che arriva fino ai livelli più intimi delle istituzioni, fin nei più piccoli comuni, e che mostra la ferocia con cui i poteri economici procedono nelle loro requisizioni. Un’azione capillare, che mostra lo stato italiano divenire mercenario per conto dei grandi miliardari privati (i Marò in India a guardia di tesori privati di chissà chi) , che concepisce la costruzione della linea ferroviaria superveloce come rispondente esclusivamente agli interessi dei Montezemolo &C. in quanto tocca esclusivamente le città del business del centro nord. Il resto delle ferrovie italiane è lasciato morire, con le tratte che vengono costantemente cancellate. Le banche locali ancora estranee ai grandi gruppi finanziari, vengono commissariate da Bankitalia con il pretesto di qualche scandalismo, per essere consegnate successivamente ai colossi economici internazionali. Lo Stato scompare nell’impresa monopolistica, divenendo un semplice elemento della produzione. 
In questa condizione, il disagio generale investe strati sempre più larghi di produttori, alle dipendenze più o meno dirette dei monopoli. Il ceto medio non esiste più, è ormai solo retorica per creare una finta coscienza corporativa. La piccola, media , e buona parte della grande borghesia sono indipendenti solo a parole, perché il ricatto economico imposto dai monopoli rendono queste fasce dipendenti direttamente dalle decisioni dei gruppi finanziari. Il monopolismo rastrella ferocemente capitale a qualunque costo: si pensi ad esempio alla rapina di denaro posseduto in banca (in ogni sua forma), la messa a pagamento di debiti insolvibili, il fallimento e la requisizione dei beni di queste classi. Possiamo tranquillamente definire la borghesia una classe ipotecata, e il disagio del presidente di Confindustria Squinzi, più volte palesato, non può non essere oggetto della nostra attenzione, perché in caso contrario saremmo stupidamente schematici. Non dimentichiamoci che l’elezione stessa di Squinzi venne ostacolata in ogni maniera dalla Fiat, da Montezemolo, dai predoni dell’alta borghesia monopolista. Inoltre, se guardiamo alle vicende politiche di questi giorni in prospettiva elettorale, ci sono forze che da tutte le parti spingono per un proseguimento del governo Monti, con o senza Monti, accentuandone il carattere plebiscitario: Grillo, Renzi, gli attacchi a Bersani, le continue dichiarazioni di Montezemolo ed il ritorno di Berlusconi. Si cerca di impedire la vittoria del centro-sinistra, ovviamente non perché questa coalizione possa inaugurare la rivoluzione dei soviet , ma piuttosto perché in questa fase di crisi putrescente del capitalismo, i monopoli, preso direttamente in mano il potere e le istituzioni, non intendono delegare più come in passato. Farlo sarebbe una perdita di tempo no? Ed in questo momento non se lo possono permettere. Dunque, pur con la dovuta attenzione, non dobbiamo buttarla in malora con semplificazioni sciocche del tipo “ centrosinistra e centrodestra pari sono”, cosi’ come del resto in Usa non sono la stessa cosa Romney e Obama.
C’è un dato da aggiungere che è emblematico: alla incredibile massa di denaro accumulato dai monopoli non si somma una reale crescita produttiva. Non si investe cioè nel manifatturiero, o meglio, si investe molto meno proprio per il carattere multinazionale e non specificatamente merceologico che hanno assunto i gruppi monopolistici. L’impoverimento delle masse, il cui potere d’acquisto viene costantemente eroso in favore del profitto, determina una incapacità di assorbire i prodotti immessi sul mercato, e quindi si riduce la produzione di beni di prima necessità in favore della produzione di armi e beni di lusso. Gli investimenti si indirizzano verso chi può spendere, verso la finanza ed il terziario. 
Tutto ciò dimezza la produzione industriale, determina la distruzione di fabbriche e stabilimenti, crea disoccupazione di massa.
Recenti studi, confermati anche da un articolo di Giorgio Ruffolo (il mercato impeccabile) dimostrano come il denaro accumulato illegalmente dalle grandi famiglie monopoliste, e nascosto nei paradisi fiscali, ammonti ad una cifra che è di circa 12 volte il Pil mondiale, quasi un milione di miliardi di dollari.
La classe operaia e le masse popolari sono investite in pieno da queste dinamiche. L'attacco violento è condotto su due piani: dal lato economico, il venir meno degli investimenti nel manifatturiero impone la necessità di evacuare senza tante storie i lavoratori dal ciclo produttivo. 
Politicamente, dopo aver scomposto, frammentato e diviso la classe operaia col decentramento produttivo, si cerca di espellere le avanguardie più coscienti e combattive, come avviene in Sevel, come è avvenuto a Melfi. Siamo al tramonto della civiltà.
Le masse popolari sono impaurite, devastate da una violenza sociale che cresce di intensità ad un livello mostruoso. La classe operaia è sola, divisa ed isolata. La lotta di classe è come una guerra, ed in guerra il nemico prima ti isola tagliandoti le vie di comunicazione e rifornimento, poi ti passa a fil di sciabola. In conseguenza di ciò, anche i comunisti sono divisi e isolati, la scomposizione del ciclo produttivo ha politicamente questa funzione. Oggi siamo stati cacciati dalle istituzioni praticamente ovunque, persino dalle giunte regionali, provinciali e comunali.
Questo isolamento deve essere rotto con ogni mezzo necessario, assolutamente. In virtù di ciò è vitale che gli operai, i lavoratori , i comunisti, rientrino in parlamento. Questa prospettiva non deve neppure essere oggetto di discussione. Le tante chiacchiere che si sentono vertono tutte su una fastidiosa e sterile discussione tra “Pd si e Pd no”. La falsa questione nasce da un ragionamento errato, subalterno al pensiero forte, ad una concezione elettoralistica della politica, sia da parte di coloro che sostengono aprioristicamente il centrosinistra, sia dai duri e puri dell’opposizione. La cosa è dimostrata dal fatto che i primi sono convinti di uscire dalla crisi semplicemente con un governo socialdemocratico, (e sarebbe una pericolosa illusione) mentre i secondi sostengono che una forza comunista in opposizione a Bersani possa crescere costantemente e mobilitare le masse popolari. Ma la crescita di un partito comunista non dipende dal suo posizionamento tattico, non almeno nella misura in cui lo si ritiene nel dibattito attuale.
E’ la presenza attiva e dirigente dei lavoratori nelle organizzazioni comuniste, nei sindacati , che crea le condizioni per incidere negli assetti delle coalizioni, non il tasso di presunta radicalità di esse.
La forza di un’organizzazione comunista sta nella capacità di costruirsi e rafforzarsi come partito della classe operaia con influenza di massa. Questo ci pone di fronte alla necessità di pensare ad un progetto elettorale collocandolo all’interno di un processo più ampio: è il cosiddetto “camminare su due gambe” . La politica delle alleanze è necessaria oggi a maggior ragione del fatto che la ferocia delle Corporations, dell’alta borghesia finanziaria si scaglia contro tutto e tutti, e la contraddizione è stata aperta persino all’interno della borghesia stessa, come visto prima. Vitale è rientrare in parlamento e nelle istituzioni, ma contemporaneamente, il Partito deve crescere nelle fabbriche, tra gli operai, militare nei sindacati esistenti con atteggiamento costruttivo, parlare un linguaggio di classe all’interno di queste organizzazioni. Deve favorire una presa di coscienza di massa sul nemico mortale che abbiamo di fronte, il monopolismo, attraverso campagne ad esempio per il rilancio del settore pubblico nella grande industria (nazionalizzazioni e compartecipazioni) ,della tassazione dei grandi patrimoni, delle rendite finanziarie, del controllo pubblico e della nazionalizzazione del settore bancario nazionale. Occorre personalizzare la ricchezza nell’ambito dello scontro di classe, dare un volto alla classe avversaria: la gente deve prendere consapevolezza che dietro le società commerciali, dietro i colossi industriali e finanziari esistono grandi famiglie miliardarie. La retorica delle banche e del mercato anonimo crea rassegnazione e paura, la concretezza di sapere chi hai di fronte aumenta la determinazione.
Alla luce delle attuali dinamiche, ed anche dei recenti avvenimenti, il tema congressuale “Ricostruire il Partito Comunista” assume un’importanza fondamentale e strategica, ma occorre tener presente una condizione insopprimibile: la concezione gramsciana di partito della classe operaia, in cui la classe operaia sia presente, sia cioè avanguardia cosciente e forza dirigente del partito stesso. Da questa scaturirà inevitabilmente una ricomposizione organica ed unitaria dei partiti comunisti. E’ la presenza attiva e dirigente della classe operaia che crea unità tra comunisti, mentre la sua assenza disorienta, divide, tronca i rapporti tra compagni, indirizzandoci proprio sul terreno preparatoci dai grandi padroni, che incessantemente manovrano senza pudore per sprofondarci in un nuovo Medioevo. I fatti lo hanno dimostrato in passato e drammaticamente lo dimostrano oggi. E i nostri avversari lo sanno fin troppo bene.

Il Pdci sosterrà Vendola alle primarie


"La Direzione nazionale del Pdci ribadisce la volonta' di provare a concludere un accordo con il centro-sinistra per scongiurare lo scenario di un Monti-bis e l'imposizione delle sue politiche antipopolari". Lo si legge nel dispositivo approvato oggi dalla Direzione nazionale del Pdci, che prosegue: "Il partito si impegna a partecipare al percorso delle primarie della coalizione "Italia bene comune", dando indicazione di voto per Nichi Vendola, il candidato piu' marcatamente di sinistra, e piu' conseguentemente critico con le politiche di Monti. Qualora vi fosse un secondo turno delle primarie (e qualora Vendola non vi giungesse) il Partito si impegna, sin d'ora, a sostenere la candidatura di Pierluigi Bersani".

lunedì 14 maggio 2012

Il PdCI di Luzzi esulta per il grande successo elettorale del suo candidato Camillo Borchetta e della lista Progetto per Luzzi! Ora al lavoro, al fianco del nostro Sindaco Manfredo Tedesco.

Il direttivo dei Comunisti italiani di Luzzi (CS) ringrazia per il successo elettorale della lista “Progetto per Luzzi” e per la fiducia da voi concessa. L’elezione al consiglio comunale del nostro candidato, Camillo Borchetta, non è frutto del caso ma di grande lavoro, passione politica e radicamento sul territorio. Lo straordinario risultato conseguito dal nostro partito, composto,  per la quasi totalità, da giovani, è la dimostrazione reale che la gavetta, la militanza e il sacrificio pagano sempre. Opereremo sul territorio con la stessa passione e lo stesso entusiasmo con cui abbiamo condotto la campagna elettorale, saremo i portavoce di tutte le istanze e delle problematiche del nostro territorio e dei bisogni dell’intera cittadinanza e saremo pienamente al servizio della comunità.
Trasparenza, impegno, partecipazione saranno le nostre prerogative per quelli che saranno i prossimi 5 anni amministrativi. Sempre in linea con questa nuovo modo di fare politica, con la stessa umiltà e con la stessa coerenza che ci ha portato ad essere i primi a credere e a lottare a fianco del nostro Sindaco e del suo progetto, anche in questa fase saremo a completa disposizione del dott. Manfredo Tedesco, coscienti che le sue decisioni ci vedranno protagonisti sin dalle prime fasi della vita attività amministrativa e che man mano le sue scelte, da noi pienamente condivise, ci porteranno ad assumere nuove e più importanti responsabilità nel corso degli anni.  
Mille grazie a tutti gli elettori dal Segretario e da tutto il direttivo!

lunedì 12 marzo 2012

Punti Programmatici PDCI per le elezioni amministrative 2012 – Comune di Luzzi

  • 1.            Gestione diretta di tutti i servizi comunali (pubblica illuminazione,  mense, trasporti, smaltimento dei rifiuti, gestione integralmente pubblica del ciclo dell’acqua, ecc.);
    2.            Tutti gli uffici comunali devono essere ubicati in stabili di proprietà municipale, non di privati (delegazione comunale sita in Bivio Luzzi, Ufficio Postale Bivio Luzzi, Guardia Medica, Biblioteca, Polizia Municipale); *[eccezion fatta per la posta di Timparello, dove si è privi di uffici di proprietà comunale].   
    3.            Risoluzione della questione dei terreni comunali;
    4.            Trasparenza nell’assegnazione delle gare d’appalto e degli incarichi pubblici;
    5.            Riordino degli uffici comunali (pianta organica);
    6.            Risoluzione dei problemi riguardanti Viabilità e Trasporti su tutto il territorio;
    7.            Recupero centro-storico attraverso sgravi fiscali ed incentivazioni all’acquisto;
    -Partecipare con fondi statali ed europei, attraverso la Conferenza Stato – Città – Regioni, ai processi d’acquisto e ristrutturazione nei centri storici, per allargare il patrimonio pubblico o misto e gli affitti socialmente sostenibili, sperimentare e incentivare l’autocostruzione e l’auto recupero  favorendo, a tal fine, la costituzione e il sostegno di cooperative di nativi e migranti;
    -Prevedere incentivi fiscali e tariffari pel’apertura di esercizi di piccola e media distribuzione, soprattutto quella specializzata e obbligo per i comuni di formulare negli strumenti urbanistici di settore, cioè nei Piani delle attività commerciali, norme specifiche per il piccolo commercio;
    8.            Sostegni e sussidi per i disoccupati, i senza reddito e per le famiglie meno abbienti;
    - è necessario creare d’intesa tra Comuni, Province e Regioni, fondi di solidarietà per i lavoratori in cassa integrazione finalizzati sia all’anticipazione delle spettanze sia a misure di solidarietà e di sostegno alle lotte;
    - nessun aumento delle tariffe dei servizi (asili nido, ecc. ) e previsione di una fascia di esenzione o del suo ampliamento per le famiglie monoreddito dei lavoratori con un reddito ISEE  inferiore a E 15.000 l’anno;
    -SOSPENSIONE delle RATE dei MUTUI per la prima casa, attraverso convenzioni con gli istituti di credito, per il periodo previsto di cassa integrazione dei lavoratori del territorio, e senza oneri per i beneficiari dell’allungamento della durata del mutuo stesso;
    - difesa del potere d’acquisto dei redditi più bassi, favorendo l’iniziativa dei GAS  e dei Gap( Gruppi d’acquisto solidali e Popolari) contro il caro vita per i generi di largo e generale consumo, favorendo i mercati su aree pubbliche, concordando con i produttori iniziative promozionali di vendita diretta in un’ottica di accorciamento della filiera.
    - esenzione dai pagamenti per i servizi pubblici locali per i giovani disoccupati, precari o comunque provenienti da famiglie a basso reddito.
    - iniziative  sociali e umanitarie per offrire una sistemazione ai senza tetto;
    - estendere la tutela verso i nuclei familiari  colpiti  da sfratto per morosità incolpevole;
    9.            Rivisitazione del PSC in alcuni punti coinvolgendo direttamente i cittadini interessati;
    10.       Adozione delle energie rinnovabili negli edifici pubblici;
    11.       Politiche di impegno sociale rivolte agli immigrati presenti sul territorio (sportello Migranti)
    12.       Elargizione ponderata dei contributi alle associazioni;
    13.       Individuazione e messa in sicurezza delle zone a serio rischio idrogeologico;
    14.       Riduzione della produzione dei rifiuti, potenziamento della raccolta differenziata, attivazione della filiera del riciclo e del riuso delle merci;
    15.       Sviluppo sostenibile, riqualificazione della Valle attraverso la realizzazione di luoghi di aggregazione (piazzi, giardini, ecc) e progettazione nella stessa di zone pedonali e ciclabili;
    16.       Politiche mirate alla valorizzazione della Montagna e  alla sua difesa, lotta contro lo spopolamento della stessa, garantire trasporti pubblici efficienti e una viabilità
    -   Recupero e valorizzazione del paesaggio, dell’ambiente e del territorio rurale, come risorse produttive ed essenziale presidio ambientale; creazione di sentieri per il trekking e per la mountain bike, itinerari naturalistici, aree  predisposte per i picnic.  
    17.       Alla luce delle nuove liberalizzazioni del Governo Monti dar vita alla terza farmacia da situare in centro o in montagna (non escludendo l’ipotesi che la nuova farmacia possa fungere come dispensario comunale);
    18.       Utilizzare la Polizia Municipale per la lotta contro l’evasione fiscale attraverso rilevamenti e  segnalazione dei sospetti trasgressori;
    19.       Politiche a difesa delle scuole presenti sul territorio ( questione dimensionamento scolastico).
    20.       Massima integrazione delle politiche locali del welfare, che vada a contaminare la rete dei servizi sociali, sanitari ed educativi al fine di garantire la presa in carico globale della persona attraverso progetti individualizzati comprendenti la continuità degli interventi da un contesto a un altro;
    -          Rispondere ai bisogni delle persone non autosufficienti, dagli anziani alle persone con disabilità, avviando percorsi di deistituzionalizzazione e preferendo la  domiciliarità degli interventi;
    -          Realizzazione di Scuole dell’ infanzia e di Asili nido pubblici, che devono essere considerati un servizio per la collettività;
    -          Promuovere la partecipazione diretta delle persone straniere ,anche di coloro che non hanno ancora la cittadinanza ,  alla vita cittadina ed amministrativa;
    21.       Ripristino di modello agricolo che sia in grado di rappresentare un’alternativa alla speculazione edilizia, nonché alla disoccupazione, all‘ emarginazione sociale, all’ abbandono delle zone interne, alla povertà crescente, che ponga con forza la questione della qualità dei prodotti, legata al lavoro, alla tipicità, alla territorialità e tracciabilità;
    - Devono essere incrementate  le attività agro-silvo-pastorali e artigianali tradizionali, incentivando le produzioni locali e l’occupazione, anche attraverso la valorizzazione delle terre pubbliche, comunali favorendone la gestione attraverso  attività eco compatibili (ad es. agricoltura biologica – recupero del patrimonio naturale ed architettonico locale – educazione ambientale –agricoltura sociale);
    22.       Politiche che mettano al centro la Cultura e la valorizzazione dei Beni Culturali;
    23.       Realizzazione a Luzzi Centro di un teatro Coperto per eventi socio culturali
    24.       Sostegno a tutte le associazioni sportive presenti sul territorio garantendo loro l’uso delle strutture e degli spazi comunali;
    25.       Individuare a Luzzi centro  un’area  per la realizzazione di un nuovo parcheggio (hp. Zona campetto calcio a 5)
    26.       Valorizzazione delle politiche destinate allo sport, all’attività fisiche in generale: (realizzazione di un nuovo campetto calcio a 5 di proprietà comunale, riqualificazione dei campi da tennis in c/da Gidora, completamento stadio in frazione Marinova,  realizzazione di una piscina Comunale, investire sulla cronoscalata Luzzi – Sambucina e potenziarla a livello di immagine, prevedere con l’ausilio dei commercianti e degli imprenditori locali il passaggio o l’arrivo del giro d’Italia di ciclismo nella nostra località in uno dei 5 anni amministrativi);  
    27.       Potenziare l’attività Turistica esaltando le proprie attrattive (culturali, paesaggistiche, folkloristiche, artigianali, enogastronomiche, ecc..) curando la valorizzazione del proprio territorio e assicurando servizi civili vicine alle persone. 

venerdì 24 febbraio 2012

APPELLO Verità e giustizia per i morti della "Marlane"

Alla Marlane di Praia a Mare, in provincia di Cosenza, industria tessile del gruppo Marzotto, si è consumata una tragedia del lavoro della quale si parla poco. Ben oltre 100 lavoratori si sono ammalati di tumore di varia natura e a decine sono deceduti (secondo fonti attendibili e realistiche sono oltre 80). Purtroppo questi numeri, che nascondono vite spezzate, sono destinati a crescere nel tempo.
 Il Tribunale di Paola, il 12 novembre 2010 ha rinviato a giudizio Pietro Marzotto ed altri 11 dirigenti della Marlane, della ex-Lanerossi, della Marzotto, con l'accusa di omicidio colposo plurimo, aggravato dalla omissione delle cautele sul lavoro, lesioni colpose gravissime, omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro e disastro ambientale doloso, per aver sversato e interrato nell'area antistante lo stabilimento tessile, tonnellate di rifiuti speciali di cui la maggior parte di natura altamente cancerogena.
Dopo anni di indagini e tra mille difficoltà, la Magistratura ha deciso di procedere per raggiungere quella verità richiesta dai lavoratori, dalle famiglie, dalle organizzazioni sociali e associazioni ambientaliste, dalle amministrazioni locali che si sono costituiti parte civile (le parti offese sono oltre 180). Il processo doveva iniziare il 19 aprile 2011 ma la prima udienza è stata rinviata ben 5 volte (l’ultimo rinvio è del 30 dicembre 2011) per vizi di forma, errori di notifica ed eccezioni procedurali presentate dagli avvocati degli imputati. Il dibattimento, quindi, non è ancora veramente iniziato. La prossima udienza dovrebbe svolgersi il 24 febbraio 2012 ed il rischio di prescrizione aumenta con il passare del tempo.
Noi crediamo che sia giusto che emerga con chiarezza quanto accaduto alla Marlane. Riteniamo necessario, quindi, che il processo abbia finalmente inizio e che non ci debbano essere ulteriori impedimenti di varia natura che ostacolino il suo normale svolgimento. Perché i morti, gli ammalati, le loro famiglie e la popolazione chiedono verità e giustizia.
A Vincenzo Benincasa, Lorenzo Bosetti, Salvatore Cristallino, Antonio Favrin, Giuseppe Ferrari, Ernesto Fugazzola, Jean De Jaegher, Carlo Lomonaco, Pietro Marzotto, Lamberto Priori, Attilio Rausse e Silvano Storer, imputati del processo Marlane, vogliamo fare un appello : non chiedete ulteriori rinvii delle udienze, non autorizzate i vostri avvocati ad agire in tal senso: pretendete di raggiungere un verdetto in tempi ragionevolmente brevi. Questo è un vostro preciso diritto, un dovere e una condizione indispensabile per fugare qualsiasi dubbio e rendere giustizia ai lavoratori della Marlane ed alle loro famiglie.

ADERISCI INVIANDO UNA EMAIL ALL'INDIRIZZO appellomarlane@gmail.com 

venerdì 10 febbraio 2012

Manfredo Tedesco candidato a Sindaco dei Comunisti Italiani di Luzzi

La sezione locale del Partito dei Comunisti Italiani di Luzzi comunica di aver  raggiunto un accordo su basi politico – programmatiche per la candidatura a Sindaco del Dottor Manfredo Tedesco,  già sostenuto nella corsa alla stessa carica dal neonato Movimento “Svolta Democratica”.  
Il direttivo di sezione infatti ritiene che intorno alla figura del Dottor Tedesco si possano gettare solide basi per la costruzione non  di un progetto puramente elettorale, ma  di una vera e propria alternativa incentrata sulla trasparenza, sul rinnovamento politico e generazionale, sulla difesa dei beni comuni e delle fasce meno abbienti di popolazione, sul rilancio del territorio luzzese a tutti i livelli. Volendoci altresì  richiamare nelle idee e nella pratica al valore della “questione morale” più e più volte posta dal Compagno Enrico Berlinguer, riteniamo che questa scelta sia espressione vera di quella buona politica dalla quale oggi più che mai non si può prescindere. Pertanto auspichiamo che in tale direzione possa maturare al più presto una fattiva e concreta unità tra tutte le forze del centro – sinistra e, in special modo, tra quelle realtà partitiche con cui , come PdCI,  avevamo già affrontato un proficuo ragionamento che potesse vedere Sel, Idv e PdCI alleati, a sostegno di Tedesco,  alle prossime amministrative.  Come Comunisti Italiani, pensiamo che non si possa autisticamente sottostare alle contraddizioni e agli eterni scontri che sembrano attanagliare il Pd, poiché è nostro dovere non perderci in dinamiche di palazzo, ma lavorare per il bene e il progresso dell’intera comunità. 

giovedì 9 febbraio 2012

Le foibe sono una menzogna fascista! Basta col revisionismo storico!

Da diversi anni il 10 febbraio è utilizzato per commemorare il fantomatico “eccidio di Italiani” che sarebbe avvenuto durante la Resistenza ad opera dei partigiani “slavo-comunisti” nella Venezia Giulia. Gente che sarebbe stata gettata ancora viva in cavità carsiche (le foibe appunto) dove sarebbe stata lasciata morire tra enormi atrocità per il solo fatto di essere italiana. In queste foibe sarebbero state gettate migliaia, decine (e qualcuno arriva pure a dire centinaia) di migliaia di persone. Nel 2002 l’allora presidente Ciampi disse che le foibe furono una “pulizia etnica”. Talmente falsa è stata questa affermazione che Galliano Fogar, storico dell’Istituto Regionale friulano per la Storia del Movimento di liberazione, ha affermato che nessuno storico serio “osa sostenere tale tesi”.
Gli eventi in causa sono due: l’insurrezione popolare avvenuta in Istria subito dopo l’8 settembre ‘43 ed il governo partigiano di Trieste insediato nel maggio del ‘45 e durato 40 giorni. In questi due momenti, appunto, sarebbero state uccise migliaia di persone colpevoli di essere italiane. Questa tesi è un puro e semplice FALSO STORICO VERGOGNOSO!!!
In Istria, nel periodo dell’insurrezione post 8 settembre, la popolazione inferocita si armò per eliminare ogni traccia del feroce regime di occupazione italiano. Durante il mese di potere popolare vi furono circa 500 vittime, prodotto della più che legittima furia della popolazione oppressa (sia italiana che slava) contro un regime fascista e mostruoso che li aveva straziati e massacrati per due decenni. A tal punto sono menzognere le tesi oggi sostenute su tutti i giornali e le TV che l’8/1/1949 un giornale locale di destra come “Trieste Sera” era costretto ad ammettere: “se consideriamo che l’Istria era abitata da circa 500mila persone, delle quali oltre la metà di lingua italiana, i circa 500 uccisi ed infoibati non possono costituire un atto anti italiano ma un atto prettamente anti-fascista. Se i partigiani rimasti padroni della situazione per oltre un mese avessero voluto uccidere chi era semplicemente “italiano”, in quel mese avrebbero potuto massacrare decine di migliaia di persone”. Chi commise un vero ed efferato massacro furono le SS assieme ai repubblichini di Salò quando nell’inverno del ‘43 ripresero il controllo della penisola istriana e massacrarono 13mila persone. La maggioranza dei cadaveri (quelli sì!) venne gettata nelle foibe.
Ancora più discutibile è la ricostruzione di quel che sarebbe successo presso le foibe della Venezia Giulia e dell’Istria nel maggio ’45: scomparvero effettivamente 3-4 mila persone fra Gorizia, Trieste e Fiume, ma solo una piccola parte delle vittime finì nelle foibe. La grande maggioranza delle vittime, arrestate perché colpevoli, il più delle volte, di aver collaborato con il fascismo, morì nei campi d’internamento in cui venivano rinchiusi i prigionieri. Storiche non di regime come Claudia Cernigoi, Alessandra Kersevan parlano di un ordine di grandezza di alcune decine di infoibati collegati per lo più alle forze fasciste e di occupazione. Sulle famigerate foibe in cui si sostiene siano state gettate migliaia di italiani, le loro ricerche evidenziano che: nella foiba di Basovizza (che non è nemmeno una foiba ma il pozzo di una miniera), quando si è scavato alla ricerca di corpi, si sono trovati i resti di alcuni militari tedeschi risalenti probabilmente alla prima guerra mondiale e qualche carcassa di animale; nella foiba di Opicina (Monrupino) si trovarono solo alcuni corpi di soldati morti in battaglia gettati lì per evitare che le carcasse diffondessero epidemie; nella foiba di Fianona non si è mai trovato nulla e nella zona nessuno ha mai sentito parlare di corpi ivi gettati. Infine, si è pure parlato delle foibe di Fiume…c’è solo un piccolo problema: a Fiume non ci sono foibe! L’unica foiba in cui si rinvennero i cadaveri di 18 fucilati è l’abisso Plutone. Prigionieri fascisti che vennero fucilati dalla cosiddetta banda Steffè, una banda composta in realtà da militari della X Flottiglia MAS che commettevano crimini facendosi passare per partigiani al fine di screditare questi ultimi agli occhi della popolazione.
Altro che eccidio, altro che pulizia etnica. La presenza italiana in Istria e Dalmazia è rimasta viva ed attiva da allora fino ad oggi: sotto la Jugoslavia ha goduto sempre di tutele (scuole, istituzioni culturali, bilinguismo ecc) ed ancora oggi, nonostante il nazionalismo croato abbia ripreso vigore, è rispettata.  A parte chi si macchiò di gravi colpe, nessuno fu costretto a lasciare la propria casa. L’esodo fu un’iniziativa volontaria di una parte della popolazione italiana in Istria e Dalmazia. Inoltre, è bene ricordare, che gli accordi di pace stipulati tra Italia e Yugoslavia permettevano agli abitanti italiani delle zone divenute Jugoslave di decidere quale cittadinanza scegliere.

Per capire la colossale montatura nascosta dietro alla favola delle foibe basta sapere chi sono gli “eminentissimi” storici che sono stati fonte di questa propaganda. Nell’ordine: Luigi Papo, noto fascista sotto il regime e a capo della Milizia Montona, responsabile di eccidi e di rastrellamenti partigiani, considerato dalla Yugoslavia un criminale di guerra di cui chiese l’estradizione; Padre Flaminio Rocchi, fascista esponente dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia; Maria Pasquinelli collaboratrice della X MAS e dei servizi segreti della RSI; Marco Pirina, incriminato per il tentativo di golpe Borghese del 1970; Giorgio Rustia, militante di Forza Nuova; Ugo Fabbri associato al MSI. Il tutto coordinato dalla regia dell’avvocato Augusto Sinagra, legale di Licio Gelli ed asserito iscritto alla loggia P2. E che dire dell’unico sedicente supersite ad una Foiba che si conosca, Graziano Udovisi? Oggi intervistato con tutti gli onori dalla RAI, si tratta di un criminale di guerra già condannato dalla giustizia italiana: la sua pena, ma guarda un po’, venne attenuata in quanto scampato ad una famigerata foiba a Fianona.
Perché questa montatura?
Perché giornali, TV e tutto l’arco politico, ad eccezione del PRC, ha accettato come verità di Stato da imporre a tutti le menzogne di questo gruppo di fascisti incalliti? Le ragioni sono due. La prima è ridimensionare enormemente le atrocità del nazifascismo e coprire in qualche modo i crimini compiuti dai fascisti nella risiera di San Sabba ma anche nei campi di concentramento di Gonars in Friuli e Arbe-Rab in Dalmazia contro i partigiani e tutta la popolazione, in particolare quella slava. Celebrare i cosiddetti martiri delle foibe serve a controbilanciare il 25 aprile e a mettere sullo stesso piano partigiani e fascisti, come se gli oppressi che si ribellarono e gli oppressori si fossero comportati allo stesso modo. Alcuni storici “progressisti” da salotto, come Pupo o Oliva, non verificano seriamente la falsità dei dati forniti dai revisionisti coi quali, dopo infiniti giri di parole, arrivano spesso ad una conclusione comune: quanto erano cattivi i comunisti e in particolare gli “slavo comunisti” e quanti orrori combinano le masse quando insorgono contro ingiustizie ormai insopportabili. Insomma, una pura propaganda anticomunista basata su frottole colossali! La classe dominante vuole ficcarci a forza nel cervello l’idea che la lotta dei partigiani per il comunismo fu un atto criminale e non una rivolta contro oppressione e sfruttamento. 
In secondo luogo, la propaganda sulle foibe ha il fine di alimentare un nazionalismo anti-slavo il cui scopo è creare consenso nei confronti della volontà mai sopita dell’imperialismo italiano di dominare i Balcani ed il mare Adriatico quale centro economico e commerciale strategico. Bisogna allora tacere sulla repressione dello Stato italiano contro la popolazione slava dell’Istria e della Dalmazia dal 1918 in poi. Tacere sulla chiusura di tutte le scuole che insegnavano in sloveno o croato con la riforma Gentile del 1923, tacere sulle centinaia di oppositori sloveni mandati davanti al Tribunale Speciale fascista, tacere sulla confisca dei beni a danno di contadini slavi, tacere sulle atrocità delle forze di occupazione italiane durante la seconda guerra mondiale, quando il generale Robotti si lamentò della scarsa crudeltà dei suoi soldati scrivendo in un dispaccio: “si ammazza troppo poco”.

Reagiamo alla menzogna sulle foibe, costruiamo un grande 25 aprile!
Giù le mani dalla Resistenza!
Viva la lotta Partigiana!

Un uomo tra la gente e per la gente: momenti di Enrico Berlinguer

giovedì 2 febbraio 2012

Sel, Idv e PdCI insieme verso le Amministrative


Giorno 01-02-2012 presso la sede locale del circolo di Sel si sono riuniti i Segretari di Sel Ivan Ferraro, del PdCI Pietro Ciardullo e Presidente e Segretario di Idv Tommaso Greco ed Erino D'Andrea, con le rispettive dirigenze delle tre forze politiche. Le tre compagini di Sinistra, in una proficua e serena riunione, si sono trovati d’accordo sulla richiesta di forte rinnovamento nelle liste e di politiche trasparenti con forte caratterizzazione sociale, infatti, visto la sintonia politica e programmatica hanno deciso di intraprendere  un percorso di unità , come già avviato  negli stessi partiti a livello nazionale. Questa comunità d’intenti si tramuterà in una piattaforma di sinistra e siamo d’accordo sulla volontà di procedere insieme verso le prossime elezioni amministrative. I tre partiti ribadiscono la propria apertura al confronto e al dialogo verso partiti, movimenti ed associazioni con connotazione e collocazione di centro-sinistra. Nei prossimi giorni le stesse forze politiche porteranno a termine la stesura di un programma da proporre alla cittadinanza luzzese, mentre si riservano anche l'eventualità di convergere insieme verso un'unica proposta di candidatura a sindaco.

lunedì 30 gennaio 2012

Il Pdci a lavoro per una nuova proposta programmatica su sociale, lavoro e rinnovamento

LUZZI - Il Partito dei Comunisti Italiani- Federazione della Sinistra ha le idee chiare riguardo alle amministrative del 6 e 7 maggio prossimi ed è pronto ad “avviare col massimo impegno una nuova proposta programmatica”,
alla cui base c’è “il sociale, il lavoro e il rinnovamento, da sviluppare solo nel centrosinistra”. 
E’ il vicesegretario Simonvincenzo De Marco, con una nota stampa del direttivo locale, ad annunciare, infatti, che a breve saranno varate sulla stampa e nelle sedi opportune una serie di linee guida e proposte concrete da proporre ai cittadini ed alle compagini politiche ufficiali presenti nel territorio luzzese. Ed a tal proposito è messo ben chiaro che il Pdci “non può che prediligere alleanze con le forze di sinistra e centrosinistra”.
“Gli incontri ufficiali avuti finora con le altre formazioni di area e quelli che avranno luogo nei prossimi giorni - pone l’accento il giovane dirigente comunista - non fanno altro che avvalorare le intenzioni del Pdci: unità di intenti su un’eventuale coalizione (centrosinistra organico e di progresso) e nessuna chiusura su confronti e dialoghi per allargamenti a movimenti o espressioni civiche. A patto, sia ben chiaro, che siano orientati verso lo stesso versante politico e non presentino personalità o valori di natura diversa”.  Simonvincenzo De Marco, puntualizza, infatti, che i loro interlocutori naturali sono “Sinistra, Ecologia e Libertà”, Partito Democratico, Italia dei Valori e tutte quelle forze che hanno casa nelle coalizioni progressiste. “Piena centralità, inoltre, hanno le prospettive di cambiamento netto - è affermato nella nota stampa - e rinnovamento per quanto riguarda candidature e squadre di governo. Il tutto per far sì che finalmente nella prossima legislatura si concretizzino appieno le capacità di sviluppo del sociale, di difesa dei beni comuni, di crescita e potenziamento imprescindibile delle zone disagiate territoriali (campagne e frazioni, montagna, centro storico ecc.), nella creazione di posti di lavoro attraverso mirate opportunità a valle (creazione di attività imprenditoriali e commerciali e qualificazione del terziario, attraverso sgravi fiscali e agevolazioni varie), da destinare esclusivamente ai cittadini luzzesi disagiati (giovani laureati non occupati, disoccupati, padri di famiglia in emergenza lavorativa e via seguitando) ”.
Per De Marco questi sono solo pochi ma utili spunti. “Il Pdci - afferma - si farà carico di farsene portavoce e di integrarli con una proposta chiara e credibile per Luzzi, in modo che ogni zona del suo territorio possa sviluppare le proprie potenzialità e si possa crescere in modo univoco, alla luce di idee semplici ma incisive, a sostegno di chi ha difficoltà (sia personalmente sia nei disagi indiretti) e verso un vero progresso. Sembra tanto - termina il vicesegretario del circolo comunista luzzese - ma è poco, ancora troppo poco. Il lavoro del Pdci verte anche in questo e i suoi dirigenti locali si batteranno ostinatamente, fossero anche isolati”.
Intanto, il Pd e gli altri partiti (tra cui il Pdci) che hanno partecipato al vertice del centrosinistra hanno già detto no alle cosiddette “minestrine riscaldate” che “sicuramente manderebbero in confusione l’opinione pubblica - ha rilevato il segretario del Pd, De Barti - e renderebbero ridicola tutta la coalizione”. Pd, Sel, Rifondazione Comunista, Pdci, Socialisti e Idv si ritroveranno giovedì prossimo nuovamente per cominciare “ad intavolare discussioni utili in merito ai programmi e agli obiettivi da raggiungere per la nostra società, ed in particolare - ha detto il segretario del Pd - inizieremo a discutere sui nomi dei candidati a sindaco, stabilendo che ad oggi non è necessario, anche in virtù dei tempi stretti, fare primarie, ma basterà sintetizzare i nomi segnalati dai partiti”.

sabato 28 gennaio 2012

Il PdCI per un nuova proposta programmatica: sociale, lavoro e rinnovamento. Ma sempre nel centrosinistra.

Il Partito dei Comunisti Italiani - FdS, sezione di Luzzi, intende avviare con il massimo impegno la propria proposta programmatica in vista delle prossime elezioni amministrative del 6 e 7 maggio. In una nota stampa ufficiale i dirigenti del locale partito annunciano che a breve vedrà luce attraverso i media (internet e stampa) e nelle sedi opportune (sezioni politiche e/o luoghi pubblici istituzionali) il varo di una serie di linee guida e proposte concrete da proporre ai cittadini oltreché alle compagini politiche ufficiali presenti nel territorio luzzese. In particolar modo, per quanto riguarda i partiti presenti in scena, il PdCI non può che prediligere alleanze con le forze di sinistra e centrosinistra. Da questo punto di vista, gli incontri ufficiali avuti finora con le altre formazioni di area e quelli che avranno luogo nei prossimi giorni non fanno altro che avvalorare le intenzioni del PdCI: unità di intenti su un’eventuale coalizione (centrosinistra organico e di progresso) e nessuna chiusura su confronti e dialoghi per allargamenti a movimenti o espressioni civiche, a patto, sia ben chiaro, che siano chiaramente orientati verso lo stesso versante politico e non presentino personalità o valori di natura diversa. Difatti, i nostri interlocutori naturali sono SeL, PD, IdV e tutte quelle forze che hanno casa nelle coalizioni progressiste. Piena centralità, inoltre, hanno le prospettive di cambiamento netto e rinnovamento per quanto riguarda candidature e squadre di governo. Il tutto per far sì che finalmente nella prossima legislatura si concretizzino appieno le capacità di sviluppo del sociale, di difesa dei beni comuni, di crescita e potenziamento imprescindibile delle zone disagiate territoriali (campagne e frazioni, montagna, centro storico ecc.), nella creazione di posti di lavoro attraverso mirate opportunità a valle (creazione di attività imprenditoriali e commerciali e qualificazione del terziario, attraverso sgravi fiscali e agevolazioni varie), da destinare esclusivamente ai cittadini luzzesi disagiati (giovani laureati non occupati, disoccupati, padri di famiglia in emergenza lavorativa e via seguitando). Questi sono solo pochi ma utili spunti; il PdCI si farà carico di farsene portavoce e di integrarli con una proposta chiara e credibile per Luzzi, in modo che ogni zona del suo territorio possa sviluppare le proprie potenzialità e si possa crescere in modo univoco, alla luce di idee semplici ma incisive, a sostegno di chi ha difficoltà (sia personalmente che nei disagi indiretti) e verso un vero progresso. Sembra tanto ma è poco, ancora troppo poco. Il lavoro del Partito dei Comunisti Italiani verte anche in questo e i suoi dirigenti locali si batteranno ostinatamente, fossero anche isolati.

Partito dei Comunisti Italiani – Federazione della Sinistra
Sezione di Luzzi (Cosenza)